Dramma semiserio in due atti
Adelson e Salvini, 2.akt
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Libretto: ANDREA LEONE TOTTOLA
 

Atto primo
Scena prima
Parco delizioso sparso di amene aiuole di fiori. A destra, un castello; a sinistra, un tempietto; in fondo, un bosco.

I
Fanny, seduta su di un poggiuolo di verdura, è occupata a dipingere.
 

FANNY
Immagine gradita
Del ben che tanto adoro,
Mentre la man t'imita,
Il pregio del lavoro
E solo del mio cor.
Egli offre in ogni istante
Al fervido pensiero
L'amabil tuo sembiante
Che in lui già impresse Amor.
Vien gente... Ah! mi dispiace.
guardando verso il fondo e sostando dal lavoro
Credea qui stare in pace!
Nemica al mio disegno
Sarai, fortuna, ognor?

II
Madama Rivers, Geronio, Coro di Contadini e detta.

MADAMA RIVERS
Amici, allegramente!
Adelson tornerà!

GERONIO
E a questa buona gente
Grato si mostrerà.

CORO
Geronio, cosa dici?
Ci basti il suo ritorno!
Ah! così lieto giorno
Quanto spuntar saprà?

FANNY
Della sua sposa in seno
Egli volar saprà...

MADAMA RIVERS
E allor per noi sereno
Il ciel risplenderà!

CORO
Ah! fortunati istanti,
Deh, siate a noi vicini,
Che pranzi, che festini,
Che compagnia giuliva!
Il ciel de' nostri evviva
Ognor risuonerà!

MADAMA RIVERS,GERONIO
Ah! sì, godremo insieme
Tanta felicita!

FANNY
Solo il mio cor, che geme
Pace sperar non sa!

MADAMA RIVERS
Andate pure o cari,
Ed i voti sinceri
Che forma il vostro cor,
sì che sapranno
Impetrare dal cielo
Il suo pronto ritorno
E per Milord saranno
Sprone maggior
a dimostrarvi affretto
Voi sapete qual'alma
ei chiude in petto.

I contadini partono

III
Fanny, Geronio, Madama Rivers.

FANNY
Ah, che Milord di sprone
No, che d'uopo non ha, mia cara zia.
Padre dei suoi vassalli.
De' suoi simili amico,
Egli sol gode quando
Soccorre gli infelici.

GERONIO
E vera forse la voce
Che chiamato a Londra
Da Milord Duca, sì potente in Corte,
E che gli è zio, debba per lungo tempo
Colà fissar sua sorte.

parte

MADAMA RIVERS
Possibile non è, troppo egli adora
La sua Nelly. Quando gli fu rapita,
Quasi il dolor
Pender gli facea la vita;
Or che un Nume pietoso
La rese a' voti suoi, troncar ben tosto
Ogni ostacol saprà: verrà egli stesso
A ottenerne il possesso.

FANNY
Fortunata Nelly,
Al tuo simile fosse
Il destin di quelle
Che contan come te costante l'ore.

MADAMA RIVERS
Incauta, quai detti!
Tu d'amore par che favelli? quali accenti?
Mai ti sortan più dal labbro!

FANNY
Io... dir volea...

MADAMA RIVERS
Non più, mi segui, al fianco
Io vado da Nelly. Essa è agitata
Perché Adelson non scrive, ed io scommetto
Ch'egli è in viaggio! A te però ho già detto,
La mia cara ragazza
Che, invece di parlar come una pazza
Di costanza e di cuore,
Sarebbe assai migliore
Applicarsi, studiar e profittare
Delle lezioni di Salvini.

FANNY
Ah! Questi?!

MADAMA RIVERS
Egli è un giovane onesto,
Un ottimo pittor; da qualche tempo
Però... basta, mi segui e ch'io non oda
Mai più dal labbro tuo simile accento.

FANNY
Dover tacere e amar è gran tormento.

partono

Scena seconda
Gran viale in un bosco.

I
Si avanza Struley in abito da cacciatore con fucile alle mani.

STRULEY
Geronio ancor non viene!
Ogni indugio m'è peso!
M'è sacro ogni momento! Ah, sì... vedremo.
Furibondo mio cor! per poco aspetta,
Sarai contento appieno, avrai vendetta!
Tu provi un palpito
per tal dimora,
Io sento un aspide
Che mi divora,
Ma le mie smanie
Finir vedrò.
Or se insensibile
Mi mostro al pianto,
Se sovra i gemiti
Riporto il vanto,
L'idea che m'agita
Compir saprò!

II
Geronio e detto

GERONIO
uscendo senza accorgersi dell'altro
Ah, se trovassi alfin il colonello!
E tanto che lo cerco...
Eccolo appunto!

STRULEY
Fin dall'aurora io stavo
Appiattato colà

GERONIO
con timore
Potea qualcun sorprendervi!

STRULEY
Ciò non mi fa timore:
In me ravvisa ognun un cacciatore.
Fin dai prim'anni miei
Queste terre lasciai, che così piacque
Al padre di Milord. Proscriver fece
La mia famiglia quest'ingiusto.
Io riedo per la seconda volta nell'Irlanda,
E certo sono che
Nessuno mi conosce.
Ma non hai tu niente a dirmi?
Ritirata sempre
Nella sua solitudine
Sen sta Nelly?

GERONIO
Da che partito è Adelson,
Non è sortita ancora
Dalle sue stanze.

STRULEY
Adora Milord l'ingrata mia nepote?
Dessa a me solo appartien;
I sacri nodi di natura tutore
a lei mi fanno;
Ma Adelson con inganno
Dal magistrato la tutela ottenne,
Che me, per esser esule,
Indegno ei dichiarò.
La seppi una volta rapir,
ma profittando della mia lontananza,
Il custode sedusse e fe' ritorno
Al suo Milord.L'indegna
Non fuggirà per la seonda volta
Dalle mie mani! Sì sapro assalirla
Nelle sue stanze istesse!

GERONIO
Nol voglia il ciel!
Sareste dai servi di Milord sacrificato,
Ed io, vedete ben, precipitato!

STRULEY
Geronio ben lo sai: qual disertore,
Polve adesso saresti se non era
Ch'io ti protessi; io introdur
Ti feci in questa casa
Qual domstico di Adelson,
onde avere chi secondasse le mie brame:
Or pensa ch'io deluso non sia,
se no, til giuro...

GERONIO
Per me non mancherò,
siate sicuro...

STRULEY
Voglio Nelly, la voglio
In questo giorno: esamina, rifletti,
Studiane i mezzi, tu;
dopo il meriggio fa sh'io qui ti rivegga;
Un largo premio avrai s'ella è rapita.
Ma Nelly in questo giorno, o la tua vita!

parte

GERONIO
Maledetto il momento che disertai;
Mi resi schiavo a costui!
Ma ci vuol poco a scegliere;
Od esser fucilato.
O mio malgrado faar da scellerato.

parte

III
Bonifacio entra dal lato opposto a quello dond'è partito Geronio. E incontrato da un portalettere che per fortuna gli domanda del suo nome medesimo. Bonifacio risponde.

BONIFACIO
Bonifacio Beccheria
Qui presente... eccolo qua...
C'è una lettera? la dia...
il portalettere accenna che bisogna pagare
Cosa dice? quanto sta?
Non la voglio, non la voglio...
Sei scellini? per forza? oh, bella,
Se tu gridi.
al portalettere che insiste
Perdi il fiato.
La scarsella è novinata:
Ma fra un mese, se lo vuoi,
Pagherò; non dubitar.
il portalettere segna in un piccolo libro il suo nome, e va via
Meno male! Ed in Irlanda
Chi da Napoli mi manda
Le cervella a frastornar?
Mio cognato: e che vuole?
legge
'Fuggi! fuggi!'
perchè? Vediamo un po'?...
legge
'Donna Popa vuol l'importo
Della tela non pagata'
Qui ci manca l'uomo morto
Se la tela è consumata.
legge
'Don Orazio fa fracasso,
Pel denar della pigione'.
Gli lasciai la casa a spasso
E che vuol l'animalone?
legge
'Fa rumore il macellaio,
Grida e insiste il calzolaio,
La sensale tutti pegni
Vuol far vendere all'incanto...
Fuggi dico, ci son guai...
S'è saputo dove stai,
Ed io temo che a quest'ora
Qualche ufficio sia già fuora
Per poterti imprigionar!'
Ma che anime indiscrete,
Voglion sugo dalle pietre,
E non sanno che nel mondo
Da che il debito c'è stato,
Il proverbio ha trionfato:
Che non paga chi non ha!
Che mi mettano in prigione;
Io non muovo più di qua.
Dunque m'han da imprigionar.
Ma vedremo chi si stanca,
Creditori iniqui e avari,
A cercarmi voi denari
Ed io mai di non pagar.
In Napoli il far debiti
Fu del medico mio l'ordinazione
Per potermi guarir l'indigestione:
E infatti, per sfuggire
A chi qua m'appostava e a chi di là,
Ero in continuo moto, in verità!
Oh! Bonifacio! Bonifacio!...
Un tempo mercante di salame
Ben noto alla dogana!
Passeggiate in carrozza, in barchetta,
Pranzi qua, cene là; ora la madre,
Ora il fratello della bella amata
Non mancava di darmi una stoccata!...
Ed io bestia, spendevo e rispendevo,
Forse che folle o pazzo io mi credeva?
Or ti sta ben se tu fuggendo vai
E per maggior dolore
Da padrone divenni servitore!
Ma or che torna Milord
Saprò ben io narrargli il caso mio;
Ei ch'è pietoso, forse
D'imbroglio mi trarrà
O vo' in Siberia, ov'è il gelo,
Bravo guerrier che contro i creditori
Mi serva di muro,
Ed io viver potrò lieto e sicuro.
Ma il pittore qui vien.
Egli da Roma qua mi trasse con sé
Onde aver seco un fedele italiano;
Milord, che l'ama, è quegli che mi paga
Com'io fossi suo servo e intanto io devo
pender la testa e il senno
Con chi si pasce d'aria,
Stravolto innamorato!...
Veh, che occhi!...
Non sembra spiritato?...

IV
Bonifacio rimane ad osservare Salvini che si avanza concentrato a passi disordinati, indi, tutto esaltato esclama:

SALVINI
Speranza seduttrice,
Fuggi da questo cor;
Son vittima infelice
D'un disperato amor.
Ah! no, non fulminarmi,
Aella amistà tradita,
Che basta ad annientarmi
Del fallo mio l'orror.

BONIFACIO
Veh! Veh! com'egli s'agita!
Ora divien furente!...
Per lui luogo indicato
E de' pazzi l'ospedale!
Di tutto questo è causa
Il bricconcello amor!

SALVINI
Son vittima infelice
D'un disperato amor.
Ah! no, non fulminarmi,
Aella amistà tradita,
Che basta ad annientarmi
Del fallo mio l'orror.

SALVINI
Si questo seggio... ah!... qui...
siede
La vidi e n'arsi un dì.
Il fortunato amico
Essa stringea nel seno,
E allor tutto il veleno
D'un disperato affetto
Quest'anima sorbì!

BONIFACIO
Vediamo di distorlo.
Oibò! Ei sta in estasi!...
È di cervello elastico;
Di pugni, sciaffi e scoppole
Può farmi un complimento!
No, no! Non me la sento!
Vediamo questa scena
Com'andrà a finir...

SALVINI
Nelly, che pena, oh Dio!
Amarti... ah... non degg'io!...
Dunque obliarti? ah! mai!
Pria morir! Sì, scampo
Miglior non v'è che morte...
brandisce un ferro, Bonifacio accorre
Le barbare ritorte
Si frangono così.
in atto di ferirsi, Bonifacio lo disarma

BONIFACIO
Piano! Tu che fai?

SALVINI
Ah! lascia!
Pur ch'io mora!

BONIFACIO
Sei pazzo?
Non farmi qui il ragazzo...

SALVINI
Ah? Pietà per me, crudele...

BONIFACIO
Per Bacco, vergognatevi!
Per Bacco, vergognatevi!
Tentar perfin d'uccidersi!
Per chi? per una femmina!

SALVINI
Ah! m'è tormento il vivere
Senza la mia Nelly!

BONIFACIO
Si vede che sei stolido!
Se non sarà Nelly,
Sarà Marianny,
Rosì, Peppì, Checcì,
Fanny o Carolì...
E tutti gli altri diavoli
Con la cadenza in ì!...

SALVINI
Oh! quante amare lagrime,
Versò lo stanco ciglio,
Nè sa i miei giorni miseri
Troncar la morte ancor...
Come si può resistere
A tanta pena e tanta,
Forza non ho per reggere
A così fier dolor!

BONIFACIO
O povero cervello
Più in testa non ci stai,
Amico mio, non sai
Che ai pazzi devi andar?

SALVINI
Ah! Nelly! Senza di te
Io morirò! Taci!
Di me, crudel, pietà!

BONIFACIO
Per Bacco vergognatevi!
Per Bacco vergognatevi!
All'ospedal de' matti
Dovrò condurvi or!

SALVINI
Come si può resistere
A tanta dolor
A tanta pena e tanta,
Forza non ho per reggere
A così fier dolor!

BONIFACIO
Ma che forse vorresti
Farmi passare un guaio?
Tu non t'avvedi
Che il cervello t'ha fritto in agro dolce
E in testa non c'è più?

SALVINI
Ah! perché mai trattenesti il mio braccio?
In tal momento io più non soffrirei.

BONIFACIO
E avresti fatta la pazzia più grande
Di quante fino ad or tu fatte n'hai,
Che non son poche; è vero,
Verissimo il proverbio:
'Chi lava il capo all'asino
Perde l'acqua e il sapone.'
Tu sai quanto t'ho detto
per farti ritornare alla ragione;
Ma tu, sempre ostinato,
A quello che ho dett'io non hai badato.

SALVINI
Ah! qual astro maligno
Mi trascinò in Irlanda
Onde rendermi ingrato
Al mio benefattor! Barbaro amico,
Tu stesso, sì tu stesso
La tua sventura e insiem la mia formasti.
Ero lieto e sereno
Della mia patria in seno;
A gareggiar dell'arte mia fra i primi
Era il pensiero intento;
Vivea del mio talento,
Con la madre... Oh memoria! oh madre mia!

BONIFACIO
in aria di severità
Dica vossignoria,
A che giuoco giochiam!
Non è boccon Nelly per i tuoi denti,
E se Milord s'avvede,
Egli vive nella buona fede
Dell'amor tuo, chi sa che può succedere...
Basta... prevedo guai,
Se questo pazzo amor frenar non sai.

SALVINI
preoccupato
Quanti ne abbiam del mese?
 

BONIFACIO
A proposito!
Quattro.

SALVINI
Son dieci giorni ch'è in mia mano il foglio
Che Adelson m'inviò
Per consegnarlo a Nelly.

BONIFACIO
Cosa borbotti
Così fra i denti?...

SALVINI
Deh vanne, tormento eterno!
Voglio solo restaar.
Oh ciel! Chi veggo mai?
Nelly qui vien! Si fugga!
Non reggo a quell'aspetto,
E più forte mi balza il core in petto
fugge per un viale

BONIFACIO
Veh! Veh! Che corsa ha preso?
Ah! Qui l'affar s'imbroglia!
Se Milord se ne avvede,
Scommetto che il pittor manda agli Elisi!
Ma vien Nelly!
Costei e un altro piangi sempre...
Oh, benedetto sia
Chi, come me portato è all'allegria!
parte

V
Nelly passeggia pensierosa e mesta.

NELLY
Dopo l'oscuro nembo,
Il ciel sperai seren,
E al mio tesoro in sen
Goder la calma...
Ma così bella speme
Va rapida a sparir,
E al primo suo martir
Ritorna l'alma.
Parte, poi riede il sole
Di luce a sfavillar,
E a me non sa tornar
L'amato oggetto.
Ma non m'inganno... Sì, Salvini è quello...
L'amico di Milord. Vien frettoloso
E ha un foglio in man... forse del mio sposo...
Ah! Salvini, quel foglio...

VI
Salvini e detta.

SALVINI
Presago è il vostro cor, bella Nelly!

NELLY
Milord forse mi scrive?
Oh! inaspettata gioia...

SALVINI
(Coraggio!) Benché tardi,
Della sua tenrezza è sempre un pegno...

NELLY
Come mi batte il cor...
La man mi trema,... non oso...

SALVINI
Se importuno io son, sola vi lascio...

NELLY
L'amico di Milord? Voi sol potete
Nella sua lontananza
Trattenervi con me: dritto ne avete.

SALVINI
(Compiacenza crudel!)

NELLY
Di mia fiducia
Eccovi un pegno; a me leggete il foglio
Dal mio sposo vergato.

SALVINI
Sposo! Ah! Giammai... giammai
rimettendosi
Dopo di aver per qualche dì tardato,
Scritto avrà con più forza onde spiegarvi
I sensi del suo cuore...

NELLY
Dunque leggete!

SALVINI
Quanti tormenti, oh quanto amore!
apre il foglio e legge
'Amabile Nelly'
(Che pena!)
'Stanca non è la sorte di opporsi
ai nostri voti:
Milord zio, che col suo pingue retaggio
dovrà assicurarmi una immensa fortuna,
dimentico del nostro giurato impegno...'

NELLY
O ciel!... dà un grido

SALVINI
'... e per mai più allontanarmi
dalla Corte, mi obbliga ad ogni costo
ad impalmare la figlia di Lord Duca'.

NELLY
O fulmine crudel! Tutto previdi...
Adelson traditore!
Perfidia non vi fu giammai maggiore.

SALVINI
Ma sentite... egli in seguito... Essa manca...
Nelly, coraggio!
Non avete d'uopo di cotanto martoro!

NELLY
Misera me!... Chi mi soccorre!.... Io moro!
cade svenuta

SALVINI
Ah! l'oppresse il dolor... Sventurata
Quando credi non sei. Della sua fede
Adelson t'assicura in questo foglio.
Me sol persegue avverso fato! Io solo
Deggio e sempre penar! Perché più bella
Or che pallido vel sue guance ha smorte,
Tu la rendi a' miei sguardi, iniqua sorte?
Ah! Si sfugga, si corra
Fra inospiti deserti. Almen potessi
Abbracciarla e partir!
Felice istante!
All'avido desio, che il cor m'accende,
per abbracciarla
Sei tu che porgi un facil mezzo! Ah!
Il cielo or mi facesse almen
Spirar così... del mio tesoro in sen!...

mentre si slancia, ed abbraccia Nelly,
costei ripiglia l'uso dei sensi.

NELLY
Ah! rinvenendo

SALVINI
vorebbe ma non può staccarsi da lei
Rinviene!

NELLY
A trista vita
Chi richiama i sensi miei?

SALVINI
Mia Nelly!

NELLY
Salvini! Ah! Sei tu!
Gran Dio! Che fai?

SALVINI
T'arresta!

NELLY
Che mai tenti
E quale codesta audacia!

SALVINI
Ah! Non sono io,
Reo destin, quest'alma! Oh Dio!

NELLY
Ah! Comprendo il mio periglio!
spaventata fugge dalle braccia di Salvini
Quel pallor, quel torvo ciglio
Ti palesa un traditor!

SALVINI
Sì, lo sappi: un mostro io sono.
T'amo!

NELLY
Oh ciel!

SALVINI
Nelly, perdona...

NELLY
Fuggi, iniquo!

SALVINI
Ah! Ferma, ascolta...
trattenendola

NELLY
Sconoscente, amico ingrato!

SALVINI
Sì, è un amore forsennato
Che mi toglie alla ragione,
Grida invan, invan s'oppone
D'amistà la voce irata.

NELLY
Fuggi! Oh Dio! Ah! Quale orror!

SALVINI
nella massima disperazione
Ah! Se non vuoi, mio ben,
Che dal tuo piè
Mi spinga a morte in sen
L'amor per te,
Deh! Prima perdona a me,
L'amante cor,
Che tutto il rio velen
Provò d'amor.

NELLY
Ah! Se ti strugge il sen
L'ardor per me
Deh! Sovr'altro terren
Rivolgi il piè
Che, di qui lungi, almen
L'amante cor
Non soffrirà il velen,
Di crudo amor!

SALVINI
Deh! Prima perdona a me,
L'amante cor,
Che tutto il rio velen
Provò d'amor.

NELLY
Che, di qui lungi, almen
L'amante cor
Non soffrirà il velen,
Di crudo amor!

VII
Nelly Salvini e Bonifacio.

da dentro si sente gridare Bonifacio

BONIFACIO
a Nelly
Signorina...

NELLY
a Salvini
Oh Dio! Vien gente!,,,

BONIFACIO
Un paraguanto... che sia grosso...

NELLY
Ah! Nascondi il tuo scompiglio!
Ah! Detesta un grave error!

SALVINI
Non è in me cangiar consiglio,
Se tu m'hai rapito il cor.

BONIFACIO
viene fuori
Signorina, un paraguanto
M'hai da dare sì, e che sia grosso
Manda al diavol quel pianto,
Cominciate ad esultar.

NELLY
Ah! Ti spiega: qual novella?

BONIFACIO
Egli viene...

NELLY
Chi? Favella...

BONIFACIO
Egli... Chi?...

NELLY
Ah! Desso?

BONIFACIO
Desso,
Come a tutti questi esso,
Desso, esso, come esso,
Se sapesse! Se vedesse!
Come i servi e i pastori,
Tutti sono usciti fuori:
Vecchi, giovani e garzoni,
Tutti vanno a battaglioni
Il Milordo ad incontrar!...

NELLY
Quale istante!

SALVINI
Qual momento!
Gelo... palpito... pavento!

BONIFACIO
Signor sì, un bel corriero
Ha portato questa nuova
Che vicino esso si trova
E ben presto sarà qua.

NELLY
Ma forse con la sposa
Ei vien!...

BONIFACIO
Ve' ch'altra cosa!
Questa buona signorina
Che venir fa l'acquolina,
Il corriere m'avea detto
Che Milordo, poveretto,
E volato come augello
Per venirvi ad abbracciar.

NELLY
Ah! Qual raggio di speranza
Mi va in seno balenando...
Giusto ciel, la mia costanza
Tu corona, per pietà!

SALVINI
Qual conflitto, qual cimento
Più s'accresce in me l'affanno!
Ov'ascondo il mio tormento,
Ah! Di me che mai sarà!

BONIFACIO
a Salvini
Come sbuffa! Suvvia coraggio!
State tranquillo, mio padron!
Mio signor, è tempo perso
In malora se ne andrà!

Salvini esce disperato

Scena terza
Atrio nel castello di Adelson.

I
Dal folto del boschetto Fanny, Madama Rivers, Geronio e Coro di pastori, poi Nelly e Adelson.
Bonifacio è in scena.

FANNY, MADAMA RIVERS, GERONIO, E CORO
Noi, qui l'attenderemo:
Or dal boschetto ei viene!

BONIFACIO E DETTI
O qual piacere estremeo!
Andiamlo ad incontrar!

MADAMA RIVERS
Son già molti pastori
Accorsi a fargli onori:
al coro
Voi, che i più vecchi siete,
Qui lo saluterete,
E un grato complimento
A lui potrete far.

FANNY
Eppoi, mentre al suo bene
Rende i primieri amplessi,
Mischiarci non conviene,
Lontan bisogna star...

MADAMA RIVERS
Sta zitta impertinente!
Che sai d'amplessi tu?

BONIFACIO
Sì! Credila innocente
La furba creatura
additando Fanny
Tien essa la natura
Di fare mille imbrogli:
Col viso d'innocente
Sa tutti ingarbugliar!

FANNY
Sguaiato, ci vuol sale:
Non mi fai rider più!

GERONIO E CORO
Ma qui garrir non vale;
Pensiamo in qual maniera
La nostra fè leale
Spiegare al buon padrone:
Qualcun di noi lo de'.
Bonifacio si fa avanti

GERONIO E CORO
Oh! Bonifacio, evviva!
Tutti fidiam in te!
tutti si ritirano in fondo

II
Arriva Adelson conducendo per mano Nelly e seguito da altri contadini e serfi, Indi Madama Rivers, Geronio, Fanny, Bonifacio.

ADELSON
a Nelly
Obbliarti! Abbandonarti!
Quale oltraggio a un fido core!
Ah! Tu fosti il primo ardore,
Che quest'alma ha incenerita!
Pria lasciar saprei la vita
Che mancar di fedeltà.

NELLY
Cari accenti! Oh ciel pietoso,
Voi rendete il cor dubbioso
Alla sua serenità!
 

MADAMA RIVERS
facendosi avanti
Oh! Mio caro!

ADELSON
Oh! Voi qui siete!
Son tenuto al vostro affetto.

GERONIO
Qui Geronio con rispetto.

FANNY
facendo lo stesso
E Fanny s'inchina ancora!

GERONIO E CORO
a Bonifacio
Quando parli?

BONIFACIO
In malora!
Voi, miei cari mi stordite!

ADELSON
Cari amici, oh quanto grate,
Sono a me le vostre gioie!

GERONIO E CORO
Ora è tempo! Presto!

BONIFACIO
Oh maledetti!
Mi volete far pensar?...

ADELSON
Bonifacio...

BONIFACIO
Oh! Eccellentissimo!
Tra i Milordi Milordissimo...
Tra i padroni padronissimo....
Tra i sguazzoni sguazzonissimo!
Se... Conciosiacosacchè...
Anzi... no quantunque che...
Come in ciel la luna è gonfia
Di tumori assai benefici...
Così noi siam tutti gravidi...
Sissignor... Di sensi Eroici,
E vorrebbi, anzi vorrebbimo
Cento lingue per sopprimere
Quel fedele accesso interno
Che ci accende l'accensibile
Per il vostro microcosimo...
E perciò... Dicea... cioè...
Alla rozza mia fecondia
Deh! Supplite voi per me.

ADELSON
ridendo
Ah! Ah! Ah! Grazioso in vero!

GERONIO E CORO
Ei del nostro amor sincero
Fu l'interprete, o signore!
Ricevete il nostro amore
Pegno sol di nostra fe'!

BONIFACIO
Mi son fatto proprio onore,
Un grand'uomo sono affè!

ADELSON
Di mie cure il primo oggetto
Voi sarete ognor per me!
Ma l'amico mio diletto,
Ma Salvini, ah dite, ov'è?

BONIFACIO
O, per Bacco, va, tu pesca
In qual bosco s'è intanato!

NELLY
Egli è sempre concentrato!

FANNY
Melanconico ed astrato!

BONIFACIO
Sta facendo un bel ritratto
D'una vecchia d'ottant'anni!

ADELSON
A me voli, il mio contento
Egli venga a ricolmar!

TUTTI
Di piacer la voce echeggi,
Ne risuoni ogn'altro intorno,
Goda ognun, ognun festeggi
Così bel felice giorno!
E nel seno della gioia
Corra ogn'alma a giubilar!

Atto secondo

Oversigt